Perchè voglio dare una seconda possibilità ai gioielli e agli accessori che hanno una storia da raccontare; mi piace immaginare chi fossero i precedenti proprietari e in quali occasioni amavano indossarli.
Come tutto è nato
Vengo da una famiglia di antiquari. La mia adolescenza e gioventù è stata caratterizzata da mobili e oggetti antichi, dalla ricerca di pezzi particolari, dal mixare moderno e antico.
I miei genitori avevano un negozio nel mio piccolo paese. La maggior parte della loro clientela veniva da lontano.
Hanno pensato di allargare il giro, facendo i mercatini antiquari della mia regione, successivamente partecipando alle grandi fiere italiane del settore.
E’ andando con loro ai mercatini che ho cominciato davvero ad esplorare. Li aiutavo nell’ allestimento dello stand, per poi perdermi nel visitare gli altri espositori e nel vedere la varietà di merce che c’ era.
La nascita di una passione
Ecco perché ho scelto di fare questo lavoro: la vera svolta c’ è stata durante gli anni in cui partecipavamo alla fiera “Mercanteinfiera” di Parma. C’ è ancora oggi, ma è tutta un’ altra storia rispetto a quella di 15 anni fa.
E’ la più grande fiera di antiquariato e modernariato esistente in Italia, ancora oggi. Ricordo mia madre che è stata in lista d’ attesa per due anni prima di poter entrare come espositore.
Una volta lì l’ impatto è stato notevole. Tre padiglioni enormi, pieni zeppi di roba.
Gli espositori venivano da tutta Italia e anche dall’ estero. La quantità di bellezza, di diversità di stile, di oggetti era enorme. Impiegavo giorni per visitarla tutta.
“Perdevo” un sacco di tempo soprattutto nel reparto modernariato ed ero affascinata dalle borse e dai gioielli, più che dai vestiti; dall’ atmosfera, dai colori, dai profumi degli oggetti e dalla gente. Estrosa e particolare alla ricerca del pezzo insolito, particolare, unico.
Ho cominciato così: guardando i gioielli, facendo domande sui materiali e sulla provenienza, parlando con gli espositori, io sono molto curiosa. Ho scoperto l’ esistenza della bigiotteria americana e mi si è aperto un mondo, totalmente sconosciuto e bellissimo che non sapevo nemmeno esistesse.
Sono sempre stata immersa in mobili e quadri, i miei trattavano oggetti italiani, avevo studiato prevalentemente la storia del mobile in Italia, i vari stili e le varie epoche, da poco mi stavo approcciando alla ceramica sia italiana che inglese.
Il colpo di fulmine con la bigiotteria fu immediato, ecco perché ho scelto di fare questo lavoro!
Ho cominciato proprio a Parma, durante la fiera, a comprare libri di bigiotteria vintage americana, difficili da trovare e quasi tutti in inglese. Libri sui grandi marchi: Trifari, Coro; sui materiali e le lavorazioni, ho iniziato a farmi una cultura sul “gioiello fantasia”.
L’ evoluzione
Lo step successivo è stato capire dove poterli acquistare. Ho cominciato a cercare on line, in America, siti dove si potevano comprare. Inizialmente li acquistavo per me: soprattutto orecchini e collane che volevo indossare io, per caratterizzare il mio look in maniera estrosa.
Poi mi sono lasciata prendere la mano e ho davvero accumulato una gran quantità di gioielli da portarmi a rivenderli su Ebay Italia. Molte volte ho comprato gioielli e borse anche per il negozio di mia madre.
Non ho mai abbandonato questa grande passione, nonostante abbia cambiato lavoro, città, siano nati i miei figli ecc… Quello che faccio oggi è cercare gioielli e accessori vintage estrosi, ironici e colorati, che abbiano una storia da raccontare e dono loro una seconda possibilità: quella di ritornare in vita insieme a te per rivivere sensazioni e ricordi di un tempo che non c’è più, ecco perché ho scelto di fare questo lavoro.
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